Educazione digitale / Le buone pratiche per un uso consapevole dei social network
Questi strumenti, se utilizzati in modo sbagliato, possono creare seri problemi, anche molto gravi
Nella vita di tutti i giorni usiamo i social media per cercare informazioni su prodotti e servizi, per condividere opinioni ed esperienze. Per ognuno di noi i social raffigurano luoghi di incontro e di confronto in grado di influenzare positivamente, ma anche negativamente, le nostre decisioni. Al giorno d’oggi, la definizione più calzante per i social è quella data dagli studiosi Andreas Kaplan e Michael Haenlein nell’articolo “Utenti del mondo, unitevi! Le sfide e opportunità dei social media”. Gli autori definiscono questi strumenti come «un gruppo di applicazioni che sostituiscono i fondamenti ideologici e tecnologici del Web 2.0, che consentono la creazione e lo scambio user-generated content».
Attualmente si contano nel mondo 4,2 miliardi di utenti attivi sui social media, con una retrazione globale del 53,6%. Anche l’Italia è tra i Paesi in cui si naviga di più, ma quali sono i social più utilizzati nella nostra nazione? Di sicuro tutti si saranno posti questa domanda. A rispondere c’è uno studio di mercato effettuato da “Blog Meter” che ha intervistato, attraverso una survey online (ricerca di mercato), 1.714 utenti iscritti almeno a un social, residenti in Italia, di età compresa tra i 12 e i 75 anni. Ecco il risultato del sondaggio. Le dodici applicazioni più usate sono: 1) Youtube; 2) Facebook; 3) Instagram; 4) Tripadvision; 5) Pinterest; 6) Twitter; 7) Linkedin; 8) Tik Tok; 9) Snapchat; 10) Twitch; 11) Reddit; 12) Tinder.
L’anno 2021, comunque, ha rappresentato un momento d’oro per Tik Tok. L’evidente impennata del social cinese, utilizzato regolarmente dal 41% degli utenti, ha fatto sì che fosse sempre più preso in considerazione nelle strategie di marketing aziendale. Il “king” dei social, Facebook, ha subito invece un leggero calo, anche se rimane in ogni caso sul podio dei social più diffusi, preceduto solo da Youtube. Sono stati confermati in crescita Instagram, Telegram e Pinterest, mentre per quanto riguarda i servizi di messaggistica al primo posto si è piazzato WhatsApp (98%), seguito da Messanger. Una crescita interessante è stata riscontrata anche per il nuovo arrivato Twith.
L’altra faccia della medaglia dei social, però, non va assolutamente trascurata. Questi ultimi, se utilizzati in modo sbagliato, possono creare seri problemi, anche molto gravi. Sono soprattutto i più giovani a correre i maggiori pericoli. Depressione, ansia sociale, eccitamento sono solo alcune delle conseguenze derivanti dall’uso compulsivo dei social. Ancora più preoccupanti sono le violenze che possono scaturire da questi strumenti. Quando parliamo di cyberbullismo ci riferiamo a un fenomeno in costante crescita, che sta procurando serie conseguenze. Sono diversi i giovanissimi che cadono in questa rete, alcuni dei quali hanno addirittura perso la vita.
Un ragazzo di 13 anni in Albania, partecipando a un gioco su Tik Tok, è morto per soffocamento. È stato trovato dai suoi genitori senza vita nella sua camera con una corda legata al collo. Ecco perché è essenziale conoscere i rischi di un utilizzo sconsiderato dei social. Ben vengano, quindi, i controlli per i minori e i corsi di formazione istituiti da molte scuole.
(Questo articolo è stato redatto dagli alunni: Daniele Barbato, Sossio Damiano, Raffaele Grimaldi, Raffaele Maretta, Margherita Scielzo. Classe Seconda A)
Ultimo aggiornamento
28 Maggio 2022, 05:34