Educazione culturale / Recensione del libro: “Senza maschere sull’anima”
Si tratta di una lunga intervista del giornalista Ignazio Riccio all’attore cinematografico e teatrale Gianluca Di Gennaro. I due si sono incontrati a Napoli per parlare di cinema e camorra
“Senza maschere sull’anima” è un libro scritto dal giornalista Ignazio Riccio. Si tratta di una lunga intervista all’attore cinematografico e teatrale Gianluca Di Gennaro. I due si sono incontrati a Napoli, ai piedi del Vesuvio, per parlare non solo di cinema. Il tema sociale è una costante nelle storie che il giovane attore interpreta e nel libro sono esposte con dovizia di particolari. Di Gennaro si racconta partendo da Scampia, la periferia degradata della città partenopea, dove l’artista è idolatrato da tanti giovani che vivono sul filo tra legalità e illegalità. Gianluca narra la propria esperienza a contatto con queste realtà difficili e riflette sull’influenza che il cinema (ma soprattutto la televisione) ha nelle scelte di vita dei suoi quasi coetanei.
Scampia per l’attore non è stata solamente una tappa lavorativa, ma un luogo speciale. L’incontro con Gianni e Pino Maddaloni, padre e figlio che con la loro palestra di judo salvano tanti giovani dalle grinfie della camorra, sommato all’affetto spontaneo dei ragazzi che vivono nelle Vele, i cosiddetti borderline, sempre sospesi tra il bene e il male, hanno spinto Gianluca ad assumere un impegno morale e materiale nei confronti di queste persone. «C’erano ragazzini tra i 7 e i 15 anni – dice l’attore – che avevano atteggiamenti inusuali. Conoscevano tutte le battute del mio personaggio del “Clan dei camorristi”, essendo fortemente attirati dalle armi. Questo è un messaggio sbagliato, che va corretto».
Per il giornalista Riccio, «Scampia è una terra abbandonata che sembra destinata a morire, ma non tutto è perduto. Ci sono tanti ragazzi che hanno voglia di riscattarsi e di uscire fuori dal solito luogo comune: Scampia uguale camorra ed è fondamentale dare loro gli strumenti giusti a cui aggrapparsi». Il libro, alla fine, offre spunti di riflessione anche sul cinema italiano, che sta ritrovando nuova verve proprio grazie alla crescita di una generazione di giovani registi e attori di talento.
(Questo articolo è stato redatto dagli alunni: Gaudenzio Cuzzovaglia, Giovanni D’Angelo, Teresa Di Mauro, Francesco La Valle, Irene Silvestro. Classe Seconda C)
Ultimo aggiornamento
20 Giugno 2022, 13:21