Educazione civica / I principi fondamentali della Costituzione italiana
L’Italia senza questo documento avrebbe avuto una società meno giusta, probabilmente senza libertà per i cittadini
La Costituzione italiana è stata scritta alla fine della Seconda Guerra Mondiale e i suoi principi fondamentali sono ispirati alla libertà, alla fraternità e all’uguaglianza, oltre ai quali ci sono altre tre funzioni principali: diritti, doveri e ordinamento della Repubblica. Ma com’era l’Italia prima della Costituzione? E a cosa serve la Carta costituzionale? La conoscenza di questo importante documento permette ai cittadini di scoprire la propria identità comune. La Costituzione è fondamentale perché delinea le sue caratteristiche; descrive i valori e i principi che ne sono alla base.
In Italia i cittadini, per ricostruire lo Stato italiano, dovettero scegliere tra monarchia e Repubblica e fu scelta la seconda. Nominarono un’assemblea costituente per scrivere la Costituzione che fu approvata ed entrò in vigore nel 1948. Prima della Costituzione l’Italia era una monarchia formata da sette Stati attraverso la prima guerra d’Indipendenza, la seconda, la spedizione dei Mille e infine la proclamazione di Vittorio Emanuele II re d’Italia. L’Italia, poi, fu guidata da Benito Mussolini che diede inizio all’era fascista.
La società italiana durante il fascismo aveva tra i suoi scopi quello di mutare il modo di essere e di comportarsi degli italiani. Il fascismo volle presentarsi come terza via alternativa al capitalismo e al socialismo. L’obiettivo era quello di creare un nuovo tipo d’uomo, destinato negli auspici del regime a guidare l’Italia e Roma ai nuovi fasti imperiali. Nella società dovevano esserci un uomo e una donna ideali. Il maschio ideale per il fascismo doveva avere il fisico atletico ed è per questo che si incoraggiava l’attività sportiva nelle scuole, mediante l’opera propagandistica e l’elargizione di cospicui finanziamenti.
Seppure originariamente nel programma di San Sepolcro del 23 marzo 1919 il fascismo presentasse diverse proposte innovative sotto il profilo delle politiche femminili, proponendo di concedere il voto alle donne, ciò non avvenne mai. Il ruolo sociale femminile era quello della madre di famiglia. Il regime insisteva sulla necessità di un popolo numeroso e giovane come condizione necessaria per la realizzazione dell’impero italiano. A tal fine, la donna fascista ideale doveva avere un fisico prestante che le permetteva di essere madre di tanti e sani figli.
Oltre a donne e uomini, anche l’educazione dei giovani era diversa. Il controllo sull’educazione e crescita dei giovani e il loro inquadramento nella dottrina fascista fu uno dei principali impegni del governo Mussolini. Per fortuna con la Costituzione le cose sono cambiate radicalmente e grazie a questa Carta sono stati ristabiliti i diritti perduti e viene garantita la piena libertà degli individui. Gli articoli redatti vanno tutti in questa direzione.
Quelli principali sono: articolo 1, il quale sostiene che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, articolo 3, dove si afferma il principio di uguaglianza dei cittadini fondamentale per il raggiungimento della democrazia. L’uguaglianza formale si rende concreta quando si afferma che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. L’articolo 5, invece, sancisce che la Repubblica è una e indivisibile e riconosce le autonomie locali. Gli articoli 7 e 8 affermano la libertà religiosa poiché tutti sono liberi di professare la propria fede.
Le minoranze, anche linguistiche, sono tutelate dall’articolo 6, mentre nell’articolo 11 si è stabilito che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e si impegna a promuovere iniziative volte ad assicurare la pace e la giustizia tra nazioni. In conclusione, l’Italia senza la Costituzione avrebbe avuto una società meno giusta, probabilmente senza libertà per i cittadini. Ma per mantenere l’equilibrio sociale è necessario rispettare le leggi e le regole scritte dai padri costituenti.
(L’articolo è stato redatto dagli alunni: Imma Cristofaro, Domenico Fausto, Raffaele Lucarelli, Pasquale Pezzella, Mattia Sandomenico. Classe Seconda B)
Ultimo aggiornamento
27 Maggio 2022, 08:39